(ANSA) - L'AQUILA, 15 GIU - È rimasto chiuso e presidiato
dalle forze dell'ordine il cancello di accesso al cortile della
Direzione sanitaria della Asl nell'arco di tutta la
manifestazione in difesa della sanità pubblica, convocata
all'Aquila da sindacati, associazioni e rappresentanti politici,
anche nella speranza di avere un confronto con i vertici del
servizio sanitario. "Invece - ha spiegato il consigliere
regionale M5S Giorgio Fedele - ci siamo trovati davanti a questo
cancello chiuso che simbolicamente rappresenta la sensibilità
che questa maggioranza e questa direzione strategica rivolgono
ai cittadini e ai loro bisogni in ambito sanitario. Il cancello
è rimasto sbarrato - ha aggiunto - fino a quando, in qualità di
rappresentanti istituzionali e del Consiglio regionale abbiamo
chiesto di accedere in maniera qualificata agli uffici della
direzione strategica per scoprire quello che già sapevamo
all'inizio e, cioè, che il direttore Ferdinando Romano era
andato via, scappando alla chetichella. Anzi, in realtà non so
neanche se abbia effettivamente preso servizio questa mattina".
Un presidio autorizzato analogo, qualche settimana fa, si era
svolto regolarmente all'interno del cortile.
Dal consigliere Fedele l'auspicio che "il presidente della
Regione, Marco Marsilio, censuri questo comportamento, in quanto
il massimo esponente del servizio sanitario in provincia non si
può sottrarre al confronto con centinaia e centinaia di
manifestanti". Tra gli organizzatori, Francesco Marrelli,
segretario Cgil della provincia dell'Aquila, ha rilanciato "una
piattaforma condivisa con la rete delle associazioni dove
vengono affrontate le principali criticità del sistema. Sulla
base di quella piattaforma abbiamo costruito la manifestazione
odierna: il sistema sanitario pubblico deve tornare a svolgere
il ruolo che gli ha assegnato la nostra carta costituzionale
secondo i principi di universalità e gratuità. Per fare questo -
ha detto ancora - c'è bisogno di risorse finanziarie, di
investimenti in personali e tecnologia e una programmazione in
linea con i bisogni sanitari, cosa che sino ad oggi non è
avvenuta". (ANSA).
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